mercoledì 6 giugno 2012

Toremar


Il mio amore per le navi, è nato quando ero piccolo ed andavo al mare all’Elba con i miei. Le fotografavo in tutte le posizioni, le guardavo col binocolo, ne collezionavo i cataloghi e ne sapevo a memoria ogni caratteristica tecnica. Ricordo che quando è affondata la Moby Prince il mio babbo è venuto a svegliarmi prima del solito per dirmi che un traghetto era affondato durante la notte. Ancora oggi quando salgo su una nave passo ore sul ponte a guardarla solcare le acque.
Forse segno precoce del mio attaccamento al “pubblico”, la mia compagnia preferita è sempre stata la Toremar: la Planasia (la nave che porta a Rio Marina, quella in assoluto sulla quale sono salito di più) campeggia da anni in una foto nella mia vecchia camera dai miei, la Liburna (protagonista dei miei agrodolci viaggi a Capraia) come modellino col nome scritto a pennarello ed un po’ cancellato da un dito, è uno dei pochi soprammobili della mia nuova camera.
Negli ultimi anni però la mia Toremar sta scomparendo: Neanche l’esempio della regione Sardegna, che nel 2011 ha dovuto metter su in fretta e furia una flotta Saremar verso il continente per arginare i prezzi del cartello dei privati, ha fermato la moda delle privatizzazioni; e così  dopo la crisi di Tirrenia, Toremar è finita alla regione Toscana, che anziché gestirla nell’interesse pubblico l’ha venduta a Moby, creando di fatto un bel monopolio privato nei trasporti verso le isole toscane. Il colpo di grazia alla mia memoria però è il nuovo orribile logo, con quel colore finto ed accecante, che una nave alla volta sta prendendo il posto del caro e vecchio blu Toremar. Se la nostalgia ha una casa, questa è su un’isola, e per andarci si sale su una delle mie navi.

1 commento:

  1. News da http://www.ognisette.it

    Oggi sono entrati in vigore gli orari estivi, e su Rio Marina il Lora D’Abundo ha sostituto quelle corse che negli anni passati faceva il Giovanni Bellini. Cosi alle 10.55 il “nuovo” traghetto avrebbe dovuto fare il suo primo attracco, il forte vento di scirocco tuttavia ha consigliato il comandante di astenersi dalle operazioni di manovra, di conseguenza lanciare i tre fischi d’avviso e allontanarsi dal porto, lasciando così a terra i passeggeri e riportandosi indietro quelli imbarcati a Piombino. Il vecchio Planasia, di contro, ha rispettato l’orario della mattinata, e quindi ha manovrato regolarmente anche a mezzogiorno.

    RispondiElimina