giovedì 27 settembre 2012

Sono i dettagli che fanno la differenza

Non è facile stare sul pezzo, sarebbe importante dire e scrivere presto e bene delle notizie di cronaca (politica nel nostro caso), ma presto e bene, come si sa, non stanno insieme! Cercherò di essere quindi presto e schematico, per alcune precisazioni sul caso dello sperpero del denaro pubblico da parte dei partiti politici.


La prima cosa da dire è che non sono tutte uguali le regioni e non sono tutti uguali i partiti: il Presidente Rossi percepisce uno stipendio di gran lunga inferiore a quello di un qualunque consigliere laziale, lomabrdo o siciliano. Il gruppo consiliare PRC/FDS del Lazio ha osteggiato i provvedimenti per l'incremento delle spese dei gruppi consiliari http://www.federazionedellasinistra.com/federazione/?p=6948, non lo hanno fatto solo i Radicali.

La proposta di tagliare le spese riducendo i consiglieri è un abominio e salva i veri piazzatori di poltrone perchè li farà uscire da questa bufera con solo qualche poltrona in meno, ma mantenendone gran parte dei privilegi. Infatti questo roboante annuncio placherà il furor di popolo e, abbinato a sbarramenti sempre più alti, farà diminuire soprattutto i consiglieri di minoranza, che sono quelli che garantiscono una vigilanza su quello che succede nelle amministrazioni pubbliche. Per fare un piccolo esempio nel mio comune noi consiglieri di minoranza siamo 5 divisi in tre gruppi e rappresentiamo più cittadini di quanti non ne rappresentino i consiglieri di maggioranza che sono 11!
Ma voi preferireste un consiglio regionale (o un parlamento) di 100 membri che risquotono 2000 euro ciascuno senza vitalizio o uno di 50 che ne risquotono 10000?! Nel primo caso avremmo più rappresentanza, più democrazia, a conti fatti meno spese e chi si candiderà non lo farà certo per i privilegi! Vergogna, il popolo non vi vuole!

sabato 22 settembre 2012

YOUTUBE OSCURATO?!

La notizia è di questi giorni: per mettere un freno alla violenza dilagante in seguito alla diffusione dello spezzone del “film” anti-islam, youtube rischia di essere oscurato in diversi paesi, tra i quali la Russia.
Per iniziare due parole sulle immagini incriminate… ma le avete viste? Se le giravo io con la telecamera da 4 soldi che ho in camera e due attori presi per strada veniva meglio. Sono convinto che se non ci fossero state le proteste e tutto il resto la fama di questo “film” non avrebbe varcato la soglia di casa di quel mentecatto del produttore. E per di più, se gli esagitati di mezzo mondo avessero visto davvero il film tornerebbero ai propri minareti scuotendo la testa come la si scuote davanti ad un pazzo che grida per strada. Ora, sgombrato il campo dalla scusa del video o delle vignette o della maglietta o di qualunque altra stupidaggine, possiamo dire che dietro la rivolta degli islamici di tutto il mondo c’è qualcos’altro… cosa? La ricchezza ostentata in faccia alla povertà, il saccheggio delle risorse di tutto il mondo da parte dell’occidente, l’immigrazione che ne deriva, il tentativo di omologare le culture… la globalizzazione.
Non possiamo pretendere che ci sia pace tra Israele e Palestina se da una parte di un muro muoiono di fame e dall’altra vivono nell’opulenza, come non si può gridare allo scandalo quando un tecnico della multinazionale di turno che inquina e depreda le risorse di un paese del terzo mondo viene rapito. E così, entrando nelle nostre città, non ci può essere integrazione in un quartiere dove nell’arco di un decennio la cultura indigena è sfrattata.



Le razze, le culture, le religioni si sono formate nell’arco di secoli e millenni, sono state plasmate da centinaia e migliaia di chilometri di terra e mare. Quale attacco di onnipotenza ci ha fatto pensare che voli low-cost e una rete internet potessero spazzare via tutto?

I cittadini di Trento parlano solo Italiano, quelli di Bolzano un po’ Italiano un po’ Tedesco, quelli di Innsbruck solo Tedesco. Se arriva un uragano possono passarsi la voce anche senza sapere tutti l’inglese… ma se si creano le condizioni perché si odino, anche se parlano tutti la stessa lingua, si nasconderanno il pericolo l’un l’altro.