domenica 26 febbraio 2012

SARA' DURA


Apro la pagina di Repubblica on line, è un po’lenta… ah, ecco perché, la cornice pubblicitaria appare per prima, è animata e colorata, rallenta il mio computer vecchierello. Arrivano le notizie: “Caso Mills, scatta la prescrizione” vabé che mi aspettavo, sulla destra un collegamento a dei video divertenti “perdenti e scoiattoli”; scendo. Ici sulle scuole della Chiesa, Milan Juve 1-1, pubblicità sul fianco sinistro, scendo ancora; cazzo si è piantato… cos’è? Ah, un pop-up, di solito mi si bloccano, ma quelli di Repubblica forse hanno la chiave, pubblicità a tutto schermo, per mandarla via devi sapere come fare, altrimenti ci clicchi sopra di sicuro e puoi salutare il computer per un paio di minuti. Non mi arrendo, scendo ancora, bliz del fisco, come fare un account di facebook con Repubblica, Eboli coppia aggredita, sulla destra una cornice: il notiziometro, i temi caldi su facebook, sulla sinistra economia e finanza con grafico discendente, poi ancora: agguato mortale, dichiarazioni di Monti, Bersani da Fazio, Napolitano ritrova una lettera del ’45 (nel frattempo sulla destra i temi caldi su facebook impazzano con, da Bucarest, la lettera d’amore più lunga del mondo, scritta evidentemente da una figa bionda che nella foto sfoggia una penna in mano). Non finisce mai… Kamikaze in Nigeria, istruzioni per comprare l’applicazione di Repubblica sul telefonino, Oscar 2012 in collaborazione con Bulgari, raduno internazionale di neofascisti a Roma, riquadro Economia e Finanza con 3 articoli, riquadro Rsera con 2, riquadro Repubblica TV con video cult, due americani uccisi a Kabul, settanta vittime in Siria, i due Marò, Mandela ricoverato (ho smesso da un pezzo di elencare le pubblicità ed i collegamenti sui lati).
Ecco una minuscola foto che a prima vista sembra provenire dal Carnevale di Viareggio: NoTav decine di migliaia in corteo.
Mi ricordo il compagno che ieri sosteneva che non avrebbero potuto far finta di niente questa volta, di fronte a così tanta gente; mi ricordo Landini, che dal palco di Susa si augurava che i giornali come Repubblica ed il Corriere avrebbero dato voce a chi manifesta pacificamente il proprio dissenso.
Vorrei avergli urlato che alla prossima manifestazione dobbiamo portare un gruppetto di escort e farle spogliare sul palco, oppure mettere a ferro e fuoco il cantiere, in questa democrazia solo così ci ascolteranno.

sabato 18 febbraio 2012

Le Irregolari

Le Irregolari sono le madri e le nonne di Plaza de Mayo, le madri e le nonne delle vittime della guerra sporca argentina con la quale la dittatura militare ha tenuto a bada il dissenso alla fine degli anni 70. In questo libro Massimo Carlotto viaggia per il sud America scoprendo la parte argentina della sua famiglia, facendoci conoscere attraverso i sogni e la rabbia delle persone che incontra, la storia dei Desaparecidos argentini e non solo.
Passando dalla tragedia delle sparizioni politiche alla triste sorte degli ultimi guerriglieri Tupac Amaru peruviani, uccisi durante l’assalto all’ambasciata Giapponese a Lima, Carlotto ripercorre la storia finita male di una generazione, la sua, che aveva un sogno di giustizia per il Sudamerica.
Forse per il tratto romantico, forse per l’ambientazione sudamericana, mi ha ricordato Sepulveda; incredibilmente vero, triste e addirittura commuovente sul finire, un bel libro.

sabato 11 febbraio 2012

Viva le stagioni


L’ispirazione per questo primo pezzo “serio” sul nuovo blog me l’ha data Paolo Rumiz, che già avevo seguito nei racconti per Repubblica dei suoi viaggi in Russia, qualche anno fa e soprattutto nei luoghi dimenticati d’Italia, l’estate scorsa. Rumiz era in collegamento da Trieste con un programma che parlava del gelo di queste settimane, nel quale mi sono imbattuto qualche sera fa, in un giro di canali prima di andare a dormire. Diceva che gli italiani si sono dimenticati di abitare in un paese di montagne, di prepararsi all’inverno… ed è proprio vero. La nostra vita fatta di uffici caldi d’inverno e freddi d’estate ci ha fatto dimenticare che, per fortuna, non tutto può essere gestito dalla nostra, quella sì fredda, ragione. Mi sono reso conto che questo piegarsi dell’uomo ai ritmi della natura mi ha messo di buon umore ancora una volta, come quando un anno fa un vulcano islandese ha deciso che non si sarebbe più volato sui cieli d’Europa.
Se l’uomo potesse essere padrone di tutte le dinamiche del mondo la nostra vita sarebbe triste e monotona; l’essere più umili di fronte alla natura, invece, ci renderebbe tutti più spensierati.

mercoledì 1 febbraio 2012

MARCONDIRONDIRONDELLO

Giovedì sera ore 21,00 a Girotondo (Tele Iride) si parlerà di Barberino, ci sarò anch'io!!