domenica 13 maggio 2012

Pugni chiusi, mente aperta

La ragazza salita sulla metro ad una fermata intermedia ha jeans attillati e vestito leggero vista la giornata praticamente estiva, lo sguardo un po’ annoiato si fa quasi sdegnato quando il caos le piomba addosso inatteso: oggi è sabato, ma c’è stata una manifestazione di comunisti dalle parti del Colosseo e sono tutti su questa metro proprio adesso. Tanti vengono da fuori e come si “vive” in metro non lo sanno, subito alla partenza qualcuno le da una leggera spinta ed i suoi occhiali D&G appoggiati sulla testa per poco non cadono. Un gesto di stizza ed un lamento irrompono nella carrozza di manifestanti sorridenti per la fiducia ritrovata dopo manifestazione riuscita, “me state a schiaccià!”. Due signore dall’accento emiliano e dal fazzoletto rosso al collo interrompono i loro discorsi e guardano verso la ragazza che adesso è protetta dal fidanzato che era salito prima di lei, io e Mauro siamo stanchi ed abbiamo perso gli altri, non parliamo, canticchiamo soltanto la melodia che dalla carrozza vicina un vecchio ha innescato con una specie di flauto: “compagni avanti il gran partito, noi siamo dei lavoratori…”.
Dopo un paio di fermate si liberano due posti a sedere ed una delle signore emiliane fa cenno alla ragazza romana di sedersi, la ragazza rifiuta con un no che sta a metà tra il no grazie e il no stronza, ma la donna come se nulla fosse si siede in uno dei due posti ed dopo averla afferrata per un braccio la guida verso il sedile rimasto vuoto. Lo sguardo della giovane si fa sorpreso e irritato, cerca gli occhi del fidanzato per avere un conforto e trovatigli fa una smorfia di incomprensione.
Io mi giro, nella carrozza accanto la canzone ha acquistato forza e giovani e vecchi la cantano a squarciagola “su compagni l’ideale nostro al fine sarà l’Internazionale futura umanita!” mi unisco a loro per quest’ultimo verso e perdo di vista il resto.
Quando mi rivolgo di nuovo alla mia carrozza le donne hanno tirato dentro alla loro discussione anche la ragazza che non si è potuta opporre, la sessantenne emiliana per metterla a suo agio le dice di come si sente soffocata sottoterra e nel treno senza finestrini, la ragazza sorride e anch’io, pensavo la stessa cosa.
Anagnina, è il capolinea, tutti scendono. La giovane inforca gli occhiali e se ne va salutando le donne, noi pure, dobbiamo ancora camminare un bel po’ prima di arrivare agli autobus, la giornata delle bandiere rosse è stata una giornata dura.


venerdì 4 maggio 2012

In un mondo che...

In un mondo nel quale comprare un iphone ad un bambino di 10 anni è tollerato e dargli un ceffone per insegnargli l'educazione no...



Rispetto per Delio Rossi!