sabato 11 febbraio 2012

Viva le stagioni


L’ispirazione per questo primo pezzo “serio” sul nuovo blog me l’ha data Paolo Rumiz, che già avevo seguito nei racconti per Repubblica dei suoi viaggi in Russia, qualche anno fa e soprattutto nei luoghi dimenticati d’Italia, l’estate scorsa. Rumiz era in collegamento da Trieste con un programma che parlava del gelo di queste settimane, nel quale mi sono imbattuto qualche sera fa, in un giro di canali prima di andare a dormire. Diceva che gli italiani si sono dimenticati di abitare in un paese di montagne, di prepararsi all’inverno… ed è proprio vero. La nostra vita fatta di uffici caldi d’inverno e freddi d’estate ci ha fatto dimenticare che, per fortuna, non tutto può essere gestito dalla nostra, quella sì fredda, ragione. Mi sono reso conto che questo piegarsi dell’uomo ai ritmi della natura mi ha messo di buon umore ancora una volta, come quando un anno fa un vulcano islandese ha deciso che non si sarebbe più volato sui cieli d’Europa.
Se l’uomo potesse essere padrone di tutte le dinamiche del mondo la nostra vita sarebbe triste e monotona; l’essere più umili di fronte alla natura, invece, ci renderebbe tutti più spensierati.

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